Quarto appuntamento con “Viaggi senza Valigia”, il format per ispirare gite fuori porta di un giorno alla scoperta del Piemonte.

Luoghi da visitare e posti da non perdere per godere delle migliori esperienze eno-gastronomiche piemontesi.

In questa puntata si parte alla volta della Valle Grana, poi si fa un salto indietro nel tempo e nello spazio. Pranzo con vista in una piccola chicca tutta da scoprire: Montemale di Cuneo.
Tornare alla realtà di tutti i giorni non sarà facile, ma queste sono giornate che rigenerano. Provate e sappiatemi dire!

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Benvenuti ad un nuovo appuntamento di “Viaggi senza 
valigia”, sono itinerari di un giorno che ho creato  

per ispirarvi alla scoperta delle bellezze del 
Piemonte. Oggi andiamo in Val Grana. Val Grana è  

una valle molto carina, molto caratteristica. Vi 
anticipo brevemente, ma ci torneremo, che è  

anche la patria del castelmagno. Ma iniziamo 
dalla parte culturale e quindi oggi andremo  

a visitare Villa San Pietro di Monterosso Grana. 
È un piccolo paese conosciuto per i babaciu. Che  

cosa sono i babaciu? In piemontese vuol dire 
fantoccio, bamboccio e se andrete a vedere  

questo piccolo paesino resterete veramente stupiti 
perché sembra che tutto si sia congelato nel tardo  

Ottocento. Una signora, la signora Graziella 
Menardo, è la postina del paese, ha sempre  

vissuto appunto a Monterosso. Nel 2003 ha iniziato 
a creare questi personaggi, perché sono dei veri e  

propri personaggi. Sono rappresentate vite, 
scene di vita quotidiana quindi ad esempio  

c’è il ciabattino, c’è il panettiere, ma ci sono 
anche semplicemente persone che passeggiano per  

la via. Sono fantocci fatti con un’anima in 
legno e poi rivestiti di paglia e abbigliati  

con i vestiti tipici dell’Ottocento. E per chi 
ci fosse già stato la curiosità è che questi  

personaggi, nonostante siano dei babaciu, si muovono 
perché la signora periodicamente, con l’aiuto di  

alcune altre persone, li muove, li sposta come 
se davvero prendessero vita sotto le sue mani.  

Quindi anche per chi ci è già stato comunque ci 
potrebbero essere delle cose nuove da scoprire  

e andare a passeggio per le viuzze consente di 
vedere quello che poteva essere uno spaccato  

di vita del dell’Ottocento. Abbiamo rigirato 
per il paesino, ci è venuta un po’ fame per  

cui possiamo trasferirci e andare a mangiare poco 
distante. Pochi minuti di macchina, ci trasferiamo  

a Montemale, al ristorante Trattoria del 
Castello di Montemale. E qui ci aspetta finalmente  

la degustazione di uno dei prodotti tipici 
della Val Grana: il castelmagno. Il castelmagno è  

un formaggio in genere erborinato quindi 
ha un sapore deciso ma molto molto gradevole. Viene  

utilizzato come condimento per ad esempio gli 
gnocchi. Gli gnocchi al castelmagno sono uno dei piatti  

tipici della cucina piemontese, soprattutto delle 
montagne. Non è l’unico piatto, ce ne sono molti  

altri, una vasta proposta fra antipasti, primi e 
secondi e in questo modo potete trascorrere una  

piacevolissima pausa pranzo e poi se avete voglia 
fare un giro nel paesino di Montemale  

che comunque è carino perché ha un castello da 
vedere, i ruderi esterni ma insomma una  

bella passeggiata per conciliare la digestione. Se 
poi sulla via del ritorno avete ancora un attimo  

di tempo e di voglia, vi consiglio di fermarvi a 
Caraglio dove c’è il Filatoio Rosso di Caraglio.  

Si tratta del più antico setificio d’Europa, è 
possibile visitarlo ovviamente vi consiglio di  

controllare orari e aperture sul sul sito del 
filatoio, ma è davvero un’esperienza molto molto  

interessante. Spero con questo di avervi ispirato, 
di aver rifornito un’idea per una gita fuori  

porta a visitare le bellezze del Piemonte. 
Se volete saperne di più o comunque avere  

altri itinerari a cui ispirarvi, vi suggerisco di 
controllare sul sito www.treciau.it. Alla prossima, ciao!